Fin dall’inizio della pratica d’agopuntura si è cercato in diversi modi di dimostrare l’esistenza dei punti agopuntura e dei relativi meridiani.
Nel 2005 presso l'Istituto di Biofotonica di Neuss
(Germania) il Prof. Fritz Albert Popp e il suo staff
scientifico sono riusciti a fotografare questi percorsi energetici con l’aiuto
di una “semplice” macchina fotografica agli infrarossi ed un sigaro da Moxa.
Chiaramente visibili sono strutture con gradienti di
temperatura (di 5 gradi per cm) che rimangono fino a quando la fonte di calore
è presente. Al termine della moxibustione scompaiono nel giro di un secondo.
“…i risultati dimostrano che
l’“irradiazione termica” degli esseri umani non è una irradiazione termica in
senso fisico, ma deve essere interpretata come continuazione dei biofotoni non
termici nel settore spettrale del campo elettromagnetico (onde lunghe)”. Prof. F. A. Popp
Le analisi, fin dove fossero compatibili con la
sintomatica clinica, hanno indicato che la metodologia rende riconoscibile
tutti i meridiani in stupefacente corrispondenza con le note riproduzioni dei
meridiani “tradizionali”.
Nel caso
in questione viene posizionato nei pressi di una zona corporea predefinita un
sigaro acceso per moxibustione, il quale dovrebbe rendere visibile la
struttura del meridiano energetico in questione. Ciò viene mostrato nella
figura 1a e 1b, come esempi del meridiano dello stomaco e della milza
pancreas.
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Nella Fig.
1a la fonte di calore si trova in prossimità della gamba destra della
persona. In questo caso la macchina fotografa la struttura del meridiano
dello stomaco di destra e del meridiano della milza di sinistra. In Fig. 1b si
cambia lato e anche le situazione si ribalta. Gli effetti sono intra -
individualmente riproducibili.
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Fig. 1a |
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Fig. 1b |