Un ampio studio che ha coinvolto più di 5 000 volontarie ha tentato di far luce sulla correlazione tra ansie fobiche ed invecchiamento precoce: la prova, secondo gli studiosi, sarebbe "scritta" nei telomeri.
Siete vittime di ansie che compromettono anche l’esecuzione di azioni che, per tanti altri, risultano essere totalmente normali o banali? La buona notizia è che non siete soli ma, anzi, tantissimi; la cattiva è che tali angosce, nell’arco di un’intera esistenza, potrebbero avere delle nefaste conseguenze sull’invecchiamento, accelerando indirettamente i meccanismi legati a questo processo. Certo, non si tratta di una grande novità, dal momento che basta cercare nella saggezza popolare per trovare una enorme quantità di testimonianze che confermano come la calma sia uno dei migliori elisir di giovinezza a cui si possa aspirare: quello che però rivela l’ultima ricerca in proposito pubblicata da
PLoS ONE è che esisterebbe una prova tangibile di questo fenomeno.
Paure irrazionali e, troppo spesso, impossibili da sradicare dall’animo di chi ne è attanagliato: riconosciute, a tratti, come irragionevolmente esagerate anche dallo stesso soggetto che ne è vittima e, tuttavia, non per questo meno insidiose ed aggressive. Le fobie costituiscono parte importante della vita di numerosi individui, diverse nelle loro forme e nelle loro manifestazioni ma accomunate dall’angoscia ad esse sottesa: così se c’è chi viene preso dal panico quando si trova in spazi aperti, qualcun altro avverte malessere se costretto in luoghi angusti e soffocanti; altri restano immobilizzati dal terrore dinanzi ai ragni, mentre per alcuni l’altezza può costituire un forte limite; dal terrore delle malattie infettive, passando per il timore di sviluppare patologie quali il tumore, fino alla fobofobia, la paura delle paure, o meglio la paura di avere una fobia. Ansie che possono arrivare a monopolizzare la sfera dell’esistenza di un individuo anche se, fortunatamente, la possibilità di intervenire con terapie mirate su questi disturbi aiuta a limitarne i danni e renderli meno aggressivi e pericolosi.